Abstract L’approfondimento del fenomeno della sinestesia, ha permesso una possibile spiegazione dell’innesco dello sviluppo del linguaggio, attraverso alcune attivazioni simultanee ed incrociate di diverse aree corticali. Da alcuni test svolti, è emerso che esiste una innata associabilità tra nomi e forme, pur non avendo dal punto di vista logico nulla di comune. Il cervello estrapola una caratteristica e la associa a forma e suono, in virtù della sua capacità di astrazione. Probabilmente esiste una preesistente traduzione mentale non arbitraria dell’aspetto di un oggetto in rappresentazione acustica. I neuroni specchio hanno svolto un ruolo importante per lo sviluppo di un vocabolario comune e nella sua assimilazione e diffusione (protolinguaggio), attraverso l’osservazione e l’imitazione. L’evoluzione cerebrale ha comportato la costituzione di una proprietà innata, probabilmente ciò che Chomsky definisce grammatica universale, ovvero la struttura di base per ogni linguaggio.