Guten Tag!
Questo spazio, vuole essere una condivisione tra gli appassionati di psicologia, di antropologia, di filosofia, di arte e di cultura. Tempo per condividere ciò che dà senso all’umana esistenza.
Senso o significato?
Capire una cosa, in effetti non significa sentirla. Il significato è ciò che si capisce, mentre il senso, è ciò che si sente, riguarda quindi il sentire (sulla propria pelle, su di sé).
Le persone solitamente cercano ed approfondiscono i significati, poco il senso.
La terapia fenomenologica, esistenziale, lavora per migliorare, estendere, approfondire, il senso della vita.
Chi fa una terapia lo fa per sviluppare la sua esistenza.
Non può rifarsi ad un modello perché l’esistenza è unica; si tratta di rendere più coerente e funzionale l’esistenza del cliente.
Esistere, ovvero stare nel tempo… e nelle relazioni. Con gli altri e con sé.
In seduta è stare con sé, come anche in relazione con il terapeuta: è tutto un lavoro di relazione. Relazione e circolo ermeneutico: ovvero un continuo rapporto del sentire e della risposta a quel sentire, considerando l’effetto che fa.
In seduta, ha luogo una o più relazioni. Con la procedura delle tre sedie, la relazione è tra i personaggi interni del cliente, poi tra il cliente ed il terapeuta.
In terapia è necessaria la pazienza. Vi è un approccio maieutico: la domanda offre una possibilità al cliente. Dando la risposta al terapeuta, egli la da a se stesso. Il terapeuta può offrire esperienza, poi il paziente la deve voler fare, quell’esperienza, affinché possa arrivare al senso di quella esperienza.